Routine Allenamento

Gli Allenamenti

Ho odiato ogni minuto di allenamento, ma mi sono detto, Non smettere. Soffri ora e vivi il resto della tua vita come un campione
MUHAMMAD ALI

 

 

Da quando ho “ricominciato” a giocare a questo gioco, pochissimi anni fa a The Cave dai mitici Villains, mi son reso conto che era divenuto molto complicato, non lo conoscevo così, molto più agonistico, più tecnico etc etc. Sarà perché lo avevo lasciato a 15 anni come semplicemente un gioco su di un panno verde, “pannoso e peloso” e le miniature basculavano e non scorrevano come invece accade oggi grazie all’uso di cere e pozioni magiche. In una delle schede della “Routine di allenamento” che stiamo strutturando in collaborazione con Giuseppe Rosini e proponendo ai ragazzi neofiti, punto molto a far mettere l’attenzione  ad allenare oltre al “tocco”, la concentrazione.

 

 

 

Hai presente il gioco del Biliardo…afferri la tua stecca, ti abbassi fino a quasi appoggiare il petto al tavolo da gioco, ti metti in posizione, ti concentri sul colpo, poi…il puntale batte con l’intensità che volevi sulla palla bianca e nell’esatto punto in cui tu avevi deciso affinché lei scorra sul panno velocemente e con quell’effetto che volevi…per andare ad impattare sulla palla N. 8, l’ultima da imbucare, nel punto in cui tu volevi impattasse..ed affinché, te lo auguri guardando il movimento delle palle sul biliardo, quest’ultima vada in buca, nella buca dove volevi mandarla, dopo magari aver fatto un gioco di sponde.

 

 

 

A nessuno fa piacere perdere in linea generale e pochi si accontentano di partecipare. Quindi una volta compreso il mio ruolo, quello di gregario e non di fuori classe o campione, ho deciso di intraprendere un percorso alternativo per soddisfare la mia sete di gioco.

Non c’è scritto da nessuna parte che chi è campione sappia insegnare meglio di un gregario. Mickey, di Rocky ne è un esempio anche se è solo un soggetto cinematografico. Ma di esempi del genere ve ne sono molti anche nella realtà. Anzi, spesso chi è stato campione nello sport non è detto che sappia insegnare e al contrario chi è stato un giocatore “normale” o addirittura una “pippa stratosferica” è oggi un valido “Coach”.

Insegnare è probabilmente una dote e non è neanche detto che io l’abbia però mi fa piacere provarci e dedicare il mio tempo all’insegnamento creando tra l’altro le opportunità, per chi inizia, di poter vedere osservare sul campo bravi giocatori e fuori classe. E’ per questo che di tanto in tanto organizzeremo, in sede, degli incontri tra giocatori di varie categorie al fine di far seguire ai ragazzi una partita vera, dal punto di vista agonistico, sempre però “dimostrativa”.

Oltre all’allenamento una cosa imprescindibile infatti, per poter migliorare il proprio gioco, è guardare od allenarsi con chi è forte. A prescindere dal risultato. E’ un pò come nel calcio vero, se ti alleni con fuori classe come Totti piuttosto che Ronaldo sicuramente impari di più che allenandoti con  giocatori qualunque.

 

 

 

 

Non è difficile giocare a questo gioco..Devi semplicemente poggiare la mano sul panno, nella posizione corretta e dietro la tua miniatura, osservare la disposizione in campo della tua squadra e quella del tuo avversario, prima di effettuare il tuo “colpo”, prevedere la contromossa del tuo avversario, poi colpire con l’unghia del tuo dito indice la base della tua miniatura nel punto in cui hai deciso e con la giusta intensità affinché questa scorra sul panno e vada ad impattare sulla palla nel punto in cui hai deciso per poi vederla scorrere sul campo fino a raggiungere il punto in cui avevi deciso prima ancora di poggiare il panno sulla mano.

Semplicissimo!

 

 

 

Ricordatevi…è come in ogni altro gioco o sport. C’è sempre qualcuno più forte di voi e c’è sempre qualcuno meno forte di voi. Voi siete li nel mezzo, ma non è una sconfitta se avete fatto di tutto per raggiungere il Vostro livello massimo. I Vostri risultati dipendono dall’allenamento e la costanza che ci mettete, dal quanto siete portati per quell’attività che state svolgendo e dalla fortuna, perché serve sempre. 

 

 

 

 

Gli altri si allenano per vincere gli scudetti, io gioco per essere felice

ANTONIO CASSANO

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