F.I.S.C.T.

(Federazione Italiana Subbuteo Calcio Tavolo)

Il Ranking

LA FEDERAZIONE

La Federazione Italiana Sportiva Calcio Tavolo (Fisct) si occupa dell’organizzazione e della gestione dell’attività agonistica del calcio da tavolo Subbuteo nel territorio italiano. La Fisct aderisce alla Fédération Internationale de Sport Football de Table (Fistf), che è invece l’ente di riferimento per la disciplina a carattere mondiale.

La Fisct annualmente organizza i Campionati italiani individuali e a squadre, la Coppa Italia, la Supercoppa Italiana, sia a livello assoluto che a livello giovanile e femminile. Nel calcio da tavolo, infatti, sei sono le categorie: open, veteran, under 19, 15 e 12 e ladies.

Il calcio da tavolo altro non è che l’evoluzione (sia dal punto di vista dei materiali che dei regolamenti) del Subbuteo, gioco universalmente conosciuto che ha avuto la sua massima diffusione nel nostro Paese tra gli anni 70-90. Ma all’interno della Fisct si gioca anche con i materiali tradizionali, proprio quelli degli anni del boom e anche in questo caso vengono organizzati Campionati italiani e Coppe.

La Federazione, inoltre, sovrintende al Fisct tour, il circuito con tappe organizzate settimanalmente nelle varie città italiane, dai club associati. Si occupa, infine, delle nazionali azzurre che partecipano ai campionati mondiali e ad eventuali altre manifestazioni internazionali.

Un po’ di storia

Il Subbuteo venne inventato negli anni ’40 dello scorso secolo da un ornitologo inglese, Peter Adolph, con l’intento di creare una replica in miniatura del gioco del calcio.

Il gioco, nella sua composizione minima, è formato da un panno di tessuto di colore verde su cui è riprodotto in scala il tracciato di un vero campo da calcio, due squadre di dieci miniature con sembianze umane, dotate di base di appoggio semisferica più un portiere fissato ad una asticciola, due porte ed una pallina di proporzioni sovradimensionate rispetto agli altri oggetti per garantire la giocabilità.

Le miniature vengono colpite dai giocatori “a punta di dito” e così sospinte verso la palla. Le regole ricalcano, con i dovuti adattamenti, quelle del vero gioco del calcio: rimesse laterali, calci di punizione e di rigore, fuorigioco e calci d’angolo.

Uno degli aspetti più avvincenti è che non esistono schemi preordinati o vincoli meccanici di alcuna sorta, quindi ogni giocatore è libero di disporre e muovere le proprie miniature sul campo di gioco come ritiene più opportuno.

Inizialmente le miniature erano figure bidimensionali disegnate su del cartoncino ed inserite su di una base semisferica. Questa versione, conosciuta come “flats” venne soppiantata negli anni Sessanta dall’introduzione di miniature tridimensionali realizzate in plastica e con un peso all’interno della base che conferiva maggiore stabilità e precisione di gioco.

Di questo tipo di miniature si susseguirono negli anni diverse versioni. Le prime a comparire sul mercato erano composte da una figura di calciatore che costituiva un unico corpo con un piedistallo di forma circolare che a sua volta veniva incastrato nella base di gioco. Successivamente vennero prodotte delle miniature composte di tre parti: la base di gioco, il dischetto dotato di una fenditura trasversale e la figura di calciatore con i piedi che terminavano su di una barretta che serviva ad incastrarla sul dischetto.

Questa sicuramente è stata la più diffusa ed anche la più bella tra i tipi di miniatura prodotti dalla Subbuteo, inoltre, la qualità di gioco che si riusciva a raggiungere era di buon livello; purtroppo la produzione industriale cessò all’inizio degli anni Ottanta quando iniziò il lento declino della diffusione del gioco.

Negli anni seguenti si verificò un progressivo peggioramento della qualità delle miniature prodotte: se da un lato il nuovo tipo di figura, dotata di un perno centrale al posto della classica barretta, rendeva più difficile la rottura della miniatura, dall’altro le basi di appoggio diventavano sempre più tondeggianti ed irregolari non consentendo così una resa agonistica accettabile.

Il gioco moderno

E’ proprio per questi motivi che iniziarono a comparire miniature prodotte in maniera semi-artigianale da alcuni appassionati. La federazione internazionale Fistf stabilì i vincoli di dimensione e peso a cui le miniature dovevano sottostare per poter essere utilizzate nei tornei ufficiali. Per cui oggi è sufficiente acquistare materiale omologato dalla Fistf per poter giocare nel circuito riconosciuto.

Si gioca però anche con i materiali tradizionali, quelli degli anni Settanta, in un’apposita categoria, dove vengono applicati anche i regolamenti di allora. Insomma evoluzione sì, ma anche pieno rispetto della tradizione e di quelle che sono le origini di questa meravigliosa disciplina che tutti possono praticare. Non c’è vincolo di età, infatti, ne sono richieste particolari caratteristiche di prestanza fisica.

Occorre soltanto tanta tanta voglia di divertirsi

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